Tumori: in 80 centri test per cancro polmoni per terapie mirate
Roma – Sono 80 i centri italiani certificati per eseguire un test sui pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule metastatico che consente di avere un quadro preciso delle alterazioni molecolari che caratterizzano il tumore e che quindi aiutera’ nella scelta della terapia. A individuarli sono stati l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e la Societa’ italiana di anatomia patologica e citopatologia diagnostica (Siapec-Iap), nell’ambito di un progetto presentato oggi in un convegno nazionale a Roma all’Istituto Superiore di Sanita’. Il test a cui possono essere sottoposti i circa 30mila i pazienti italiani colpiti ogni anno dal tumore del polmone non a piccole cellule metastatico ha lo scopo di individuare specifiche alterazioni molecolari (cioe’ la mutazione del gene EGFR e il riarrangiamento di ALK). E dal risultato del test dipendera’ la scelta del trattamento piu’ efficace. “La medicina di precisione deve partire da una diagnosi estremamente accurata – ha spiegato Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom – e questi controlli sono fondamentali per migliorare la qualita’ dei test diagnostici. Il nostro progetto prevede anche raccomandazioni costantemente aggiornate sulle modalita’ con cui eseguire le analisi molecolari e specifici programmi di formazione. Da un lato il paziente, grazie a una corretta diagnosi, potra’ ricevere una terapia mirata evitando inutili tossicita’, dall’altro ci saranno significativi vantaggi per il sistema sanitario in termini di risorse risparmiate. Abbiamo raggiunto un risultato molto importante”. Il lavoro delle due societa’ scientifiche sul carcinoma polmonare non a piccole cellule si inserisce in un ampio programma condiviso sulla terapia molecolare dei tumori. “Da piu’ di 10 anni – ha detto Gaetano De Rosa, presidente Siapec-Iap – abbiamo unito gli sforzi per redigere le raccomandazioni che permettono di definire con precisione le caratteristiche biologiche di cinque tipi di cancro: al seno, al colon-retto, al polmone, allo stomaco e il melanoma. La collaborazione tra oncologo e patologo e’ fondamentale per realizzare un approccio personalizzato alla cura del paziente. Cio’ che l’anatomopatologo scrive nel referto diventa infatti uno dei pilastri fondamentali delle successive scelte terapeutiche”. (AGI)
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