Nurseitalia®, l’infermiere di quartiere
Con l’emergere del problema della cronicità cresce la domanda di prestazioni di bassa complessità per la gestione del ciclo di cura nel territorio. I pazienti e i loro famigliari hanno bisogno di un punto di riferimento sicuro e riconoscibile sul territorio, a cui rivolgersi per: terapie parenterali, medicazioni, gestione di presidi o anche semplicemente per controllare la pressione o ottenere informazioni e consigli sulla propria malattia.Queste prestazioni non devono però limitarsi a un contatto occasionale, ma realizzare un servizio di presa in carico della persona che offra continuità di relazione.
Anche nel livello domiciliare, al tradizionale modello ADI dovranno affiancarsi modelli di servizio che integrano assistenza e tecnologie, con l’eventuale ricorso a sessioni di teleassistenza infermieristica.
L’ambulatorio infermieristico di quartiere è oggi una realtà possibile, che per realizzarsi ha necessità di risorse, organizzazione, tecnologie e un team professionale di supporto.
A una domanda interna calcolabile in circa 500.000 famiglie, a partire dall’ottobre 2013 l’afflusso determinato dalla libera circolazione degli assistiti contenute nella direttiva UE 2011/24, di cui l’Italia dovrà recepire le regole. Tutte le frontiere amministrative saranno rimosse e si realizzerà lo spazio unico sanitario in cui l’Italia, come meta turistica, può certamente finalizzare una parte della propria ricettività alberghiera.